Percorrete la Via del Ferro, l’antica rotta commerciale che vi conduce alle porte di VALRUNA, città-fortezza e capitale della sempiterna nazione dei Nani. Nel XVII anno lottiano, unitisi tutti sotto lo stesso vessillo dell’Ungrim Throng (“Clan del Giuramento”), i Nani hanno riscattato la loro indipendenza dal Governo del GranDucato e per ricavare maggiori profitti dai rapporti con le altre razze della superficie, hanno deciso di abbandonare i loro picchi nevosi per tornare ad abitare le sale più vicine alla valle della loro antica città-fortezza. Valruna è situata a circa 1000 metri sul livello del mare, molto più in basso della quota del Valico Ghiacciato, ed è incassata in una forra scoscesa e scavata dall’azione di due corsi d’acqua: il fiume d’acqua sorgiva, Fendimonti, che rende fertili i terrazzamenti coltivati e attraversa il bosco Verdintrico, e il fiume d’acqua termale, Sulfirivo, che riscalda la vallata e anima le terme della città-fortezza. Valruna è posta alle pendici dei Monti delle Nebbie di Ponente e le montagne in cui è stata scolpita rappresentano una colossale difesa per i suoi abitanti. In più, i fiumi Fendimonti e Sulfirivo sono stati incanalati dai Nani proprio per ricongiungersi lungo il perimetro esterno delle mura della capitale, dove formano un fossato attraversabile soltanto grazie al famoso ponte levatoio in ferro runico. Come se non bastasse, numerose batterie di macchine da guerra proteggono l’antica città-fortezza. Valruna è divisa in tre settori: Borgoroccia (distretto riservato ai Nani. Quivi sorge Nard-a-Kvarn, la loggia del clan Ungrim Throng, il cui nome letteralmente significa “Casa di Ferro” e allude alla ricchezza dei giacimenti minerari dei Nani e alla tradizione degli Antichi Clan); Agriborgo (distretto riservato a Gnomi, Hobbit e Kendot. Comprende: i terrazzamenti da coltivare; il bosco Verdintrico; il laboratorio nascosto dalla cascata del fiume Fendimonti); Borgaffari (distretto commerciale e produttivo con libero accesso. Comprende: la piazza del mercato; il palazzo doganale del Danigriv, il “governatore” di Valruna; il distretto minerario; le fucine; il birrificio-taverna; gli altri laboratori, sede delle Maestranze dell’Ungrim Throng). Nella capitale vige il divieto assoluto di condurre animali e di usare la magia. Sono concesse deroghe solo agli abitanti dell'Agriborgo.

Nei secoli addietro, Valruna fu famosa per essere soprattutto un centro mercantile. Prima che i Nani fossero scacciati dalle loro montagne, si narra che un’interminabile fila di carri percorresse la Via del Ferro, collegando senza interruzione la capitale dei Nani al Reame di ExtremeLOT. Del resto, per i Nani gli affari non si fermano mai: né in tempo di pace, né in tempo di guerra. Nondimeno Valruna è rinomata come polo industriale, dal momento che vi trovano accoglienza molti inventori, i quali sfruttano le correnti dei fiumi Fendimonti e Sulfirivo per ricavare energia necessaria allo sviluppo delle loro invenzioni. Nella città-fortezza decine e decine di pompe idrauliche, polverizzatori, forge, fucine e altri macchinari sono tornati a funzionare grazie alla forza dei due fiumi! Queste condizioni hanno fatto si che un tempo lontano, Valruna venisse colonizzata anche da altre razze affini ai Nani e da loro accettate: Gnomi e Hobbit, in particolare. In cambio di collaborazione e rispetto, nei Nani essi trovarono protezione e, per i più intrepidi, persino avventure. Gnomi e Hobbit godettero specialmente delle amenità del bosco Verdintrico, dove pare sia nascosta una grotta da cui è possibile estrarre la pietrafulgida (un cristallo scintillante e apprezzato dagli artigiani). Inoltre, mentre gli Hobbit poterono dedicarsi alla coltivazione dei terrazzamenti, gli Gnomi raccolsero il miele dalle api del bosco Verdintrico e tutti insieme collaborarono con i Nani per produrre nuove ricette e distillati come l’idromele. Infine, per quanto riguarda i Kendot, si racconta che il fantomatico zio TrapSpringer sia stato a Valruna e da quel giorno pare che i Nani non siano più riusciti a liberarsi dei Kendot! Oggi che i Nani tornano ad abitare l’antica città-fortezza, il ponte levatoio in ferro runico di Valruna viene finalmente riabbassato e nuove carovane percorrono la Via del Ferro…