LA STATUA MOBILE DELLO ZIO TRAP

Si racconta che ben nascosta tra le Vette, i Costoni e le Valli che circondano la possente città-fortezza di Valruna si trovi una statua raffigurante lo Zio Trap Springer e che questa sorga proprio nell'esatto luogo ove sarebbe stato seppellito un grande tesoro. Purtroppo l'intera storia pare essere pura leggenda ed ormai da tempo i Nani hanno smesso di dargli credito soprattutto perché nostante lunghe ricetrche non si è mai riuscito a trovar nulla, neppure un indizio. Tuttavia i più prodi tra i Kendot non si danno per vinti e non si fanno certo scoraggiare dalle parole dei Nani o dei Lunghi. Certamente è un dato di fatto che da Valruna partano numerosi sentieri che attraversano le montagne e, dunque, può sempre esistere la speranza che qualcuno sia rimasto inesplorato (opzione che, naturalmente i Nani scartano a priori come inconcepibile).
In ogni caso l'aspetto più singolare e bizzarro dell'intera faccenda è che la Statua dello Zio Trap, stando a quel che dicono i Kendot sarebbe una "statua mobile", ovvero un artefatto di dubbia natura ed origine capace di spostarsi autonomamente tra le valli e le cime dei monti come fosse vivo e senziente e sarebbe proprio questa sua facoltà (sempre secondo i Kendot) a rendere l'impresa di avvistarla così ardua.

L'ENTANTICO DEL VERDINTRICO

Il bosco che si stende nella Valle Esterna ove sorge la Contrada d'Agriborgo è conosciuto come il Verdintrico e, secondo le voci che circolano tra i bassi, ben in celato nel fitto degli alberi troneggia un possente albero di quecia, nodoso e ritorto, che a giudicare dalla forma e dando credito alla sua fama un tempo sarebbe stato un Ent, il signore di quella foresta, poi addormentatosi e tramutatosi in albero stringendo a se una scheggia di luna. Dove finisca la verità ed inizi la fantasia non è dato sapere ma quel che è vero è che tra le radici dell'Entantico pare sia celato l'accesso a grotte nascoste che custodiscono gemme preziose come il Petrocristallo. Tutt'intorno il bosco è composto prevalentemente da Querciacciaio, che è l'albero più diffuso della Foresta del Verdintrico.